Ognuno di noi fa parte della specie umana, ma come persona appartiene soltanto a sè stesso

Ognuno di noi fa parte della specie umana, ma come persona appartiene soltanto a sè stesso

Presentazione

Vorrei anteporre alla presentazione del mio Blog una premessa deontologica, in quanto, nonostante il desiderio di condividerlo con voi, il genere in esso trattato potrebbe non interessare, nè incuriosire, nè tantomeno divertire, alcuni miei fruitori virtuali: in tal caso li invito cordialmente a non perdere tempo e a passare oltre. Ovvero a seguirmi, dandomi la possibilità di aprire un varco, nel dibattito tra persone curiose di sapere, ma anche coscienziose e concrete. Questo Blog propone una filosofia dinamica, non accademica, incentrata sulla specificità della natura umana e dei suoi sviluppi culturali; farà spesso riferimento all'area mediterranea, ed agli influssi derivati dal coacervo di popolazioni che gravitano intorno ad essa.
La scelta di un sito per "Antropologica mente" nasce da un impegno pluriennale nella ricerca intorno a “ciò che è umano”, dal punto di vista dell’Antropologia Culturale. A mio parere, il punto di vista antropologico rappresenta anche un concreto impegno per la collettività umana: nel tracciare la mappa di un percorso mirando alla sua interezza, ogni contributo, in termini di idee e di opere, si rivela prezioso. Credo che ad ogni essere vivente sia data la possibilità di declinare la “costante cosmologica” che contraddistingue la condizione umana. A mio modo di vedere, è questo uno dei princìpi che segnano il percorso dell'essere, dall’arcaico motivo dell’Archè, a quel sacro Cerchio degli antichi saperi che, ancora e sempre, governa il viaggio degli uomini in cerca del proprio orientamento; punto di convergenza olistico per la salute del corpo e dello spirito.
Attraverso la sua specifica realtà esistenziale, ogni comunità umana trova adeguate forme di espressione nelle proprie simbologie, nei linguaggi e nei rituali, antichi ed in uso, tanto individuali quanto socialmente condivisi; molti di essi permangono nelle più sperdute società e nelle realtà più marginali dei Sud del mondo.

La sfera dell’umano implica il trattare delle sue molteplici possibilità e, per converso, dei suoi limiti. Il filo conduttore del Blog è perciò dedicato a svariati argomenti, segnalati nelle barre Etichette, ognuno dei quali fa parte di un percorso dinamico, perchè tale è la vita che esso intende rispecchiare, nella sua quotidiana complessità.
Un ideale antico, costante e profondo, mi guida in questa ricerca; lo ritrovo nelle parole dei grandi pensatori, ma anche delle umili persone, che ho conosciuto; ognuno ha, a suo modo, arricchito una parte dell’umanità, esortandola alla propria trasformazione “dentro e fuori, in alto e in basso”.
Credo che la trasformazione sia un principio evolutivo fondamentale, affinchè l’uomo possa “realizzare la propria natura” nel corso della vita.
Pablo Neruda afferma: “Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia… chi non parla e chi non conosce” .

manilimilena@gmail.com
Professionista Scienze Umane "Filosofia, Psicologia e Scienze dell'Educazione" Esp. Antropologia Culturale/Comunicaz. Efficace. Gli indirizzi mail seguenti sono momentaneamente disattivati
(milena.manili@yahoo.com Counselor) Relazionale Esistenziale Dipl. presso "Libera Università del Counseling" /Art Counselor Steineriana - Arteterapia antroposofica
I.N.F.A.P. Onlus Ist. Naz. Femminile Arti e Professioni per l'evoluzione della Persona. Presidente 2001-2013 (Dlgs 460/97 - sett.9).
(http://arteculturasocieta.blogspot.it/)

N.B.
Gli indirizzi tra parentesi sono momentaneamente disattivati


Eccomi

Eccomi
E' andata così che ho optato per il Blog ... ed archiviato. Ve lo racconto in via "Confidenziale"

domenica 23 ottobre 2011

Il filo invisibile


Un "filo invisibile" è quello che lega l’uomo alla propria natura originaria, prima ancora di legarlo, come persona, alla collettività cui appartiene.
Il Counseling Relazionale riallaccia questo filo invisibile, perché in esso l’essenza dell’umano precede l’identità della persona, che si forma nella vita di relazione.
L’uomo non può rinunciare a realizzare le proprie necessità antropologiche: semplicemente, egli impara ad adattarle alle circostanze, a regolarle in base al proprio ciclo di vita, a costruire con gli altri delle relazioni significative, in modo tale che ognuno possa, individualmente, tanto “assimilarsi” quanto “differenziarsi” dall’altro con cui si rapporta.
Lo scambio comunicativo, sia esso verbale o non verbale, sembra essere il mezzo più adatto a favorire l’interazione umana. Il "dialogo empatico” è, in modo particolare, il mezzo più efficace per produrre un reciproco riconoscimento, una migliore motivazione interna, uno sviluppo di energie positive ed, ovviamente, una realizzazione adatta alla persona.

Questo è il nucleo concettuale della mia Tesi di Counseling, discussa a Nomadelfia il 24 Settembre 2011.

Per ulteriori approfondimenti: milena.manili@yahoo.com

mercoledì 28 settembre 2011

Il Counseling a Nomadelfia

         

             Nomadelfia è una Comunità nei pressi di Grosseto, il cui nome significa “Legge di fraternità”. Mantiene una struttura sociale non utopistica, che rivela la consapevolezza cristiana di essere nati semplici, genuini, dediti al prossimo ed alla terra, come parti integranti di un universo fatto di uomini, ma anche donne e bambini, che vivono in grandi famiglie, e fruiscono dei beni e delle realtà umane che essi stessi coltivano.
Nomadelfia ha un sito ed un archivio documentale (http://www.nomadelfia.it/).
            Nell’Auditorium della Comunità di Nomadelfia si è svolta la sessione dì’esami autunnale della L.U.C., Libera Università del Counseling, il 24 Settembre 2011. Ho avuto il piacere di esserne partecipe, con una Tesi dal titolo “IL FILO INVISIBILE. Umanità, Personalità e creatività nel Counseling antropologico”.
Riporto a casa il senso di una grande serenità ed il significato dell’incontro che, come ho accennato nella presentazione, si svolge prima di tutto sul piano umano e poi su quello sociale e professionale.
             Cosa significa diventare Counselor? Dico quello che ha significato per me, perché tutto il resto è stato già scritto, nei Documenti e nello Statuto della Federazione Prepos che ha fondato la Scuola di Counseling Relazionale. Il profilo di Counselor Relazionale Prepos ha un  approccio transteorico, è ormai accreditato nelle “Professioni di aiuto alla persona” (www.asscouns.it) ed è dotato di un proprio Codice deontologico. (www.prepos.it e  www.unicouns.it)
Per me “essere Counselor” significa
...  "sintonizzarsi" sulla propria coscienza, approfondire la conoscenza di sé stessi entrando in contatto con gli altri. Data la mia formazione personale, credo che, soprattutto nella società odierna, ognuno di noi possa e debba ri-orientare la propria coscienza verso il benessere comune. Per una evoluzione consapevole, è infatti fondamentale che l’uomo riscopra la propria natura antropologica, fatta di bisogni, desideri ed emozioni; è altrettanto necessario che egli sia in grado di aprirsi sul piano esistenziale, perché, come persona, dovrà imparare a rielaborare le proprie istanze, a calarle entro situazioni oggettive, affrontando le circostanze ed i cicli della vita collettiva. Il vero valore della persona è una lenta e costruttiva ricognizione di sé, attraverso l’altro da sé. Le mie passate esperienze nella conduzione di gruppi marginali e devianti, ma anche le attività di formazione professionale e di istruzione scolastica, hanno arricchito la mia visuale sul fatto che ogni buon Progetto può fallire, se non si tiene conto delle complesse realtà della Persona e di quelli che noi chiamiamo i suoi “mondi della vita”: Relazioni umane, affettività e conflittualità, che pur esistono, e che il Counseling aiuta a ridimensionare nella direzione più opportuna, trovandone il senso, e formando, a tale scopo, il Counselor, perchè sia di supporto alla problematica del cliente. Il dibattito di Prepos sulla “Personologia” spiega come si svolge la prospettiva dell’evoluzione umana sul piano dell’esistenza: “L’Essere Umano esiste in funzione del percorso coscienziale che attua nel diventare persona. Il concetto di umano precede il concetto di persona, così come il concetto di umanità precede il concetto di personalità. L’essere umano diventa persona nel suo sviluppo...”  Le opposizioni relazionali possono evolvere sia sul piano della socialità, che su quello di una umanizzazione consapevole. Esiste, ovviamente, una Metodologia Pre.pos. (Prevenire Possibile) che parte dal basso profilo, ma possiede un alto valore pedagogico nei confronti della persona, di cui consolida i sentimenti, rispettandone il potenziale umano.
Il Counseling si applica alle situazioni ed ai contesti più diversi: familiare, collettivo, scolastico, lavorativo, artistico, sanitario…

Consiglio il Testo di V. Masini “Dalle emozioni ai sentimenti. Manuale di artigianato educativo e Counseling relazionale”. Nuova Edizione Prepos, Sett. 2009.

Per ulteriori informazioni milena.manili@yahoo.com

Appuntamento il 15 Ottobre 2011 a Catanzaro. “Laboratorio di Scrittura Autobiografica” Gratuito. 
Condotto da Carmela Mantegna
  

venerdì 24 giugno 2011

Spazio comune, luogo di vita

“ … Questi luoghi "comuni", spazi e tempi pubblici in cui le regole (come i criteri di inclusione ed esclusione) sono continuamente ridefinite e all’occorrenza modificate, costituiscono per noi la necessaria alternativa a vie di fuga individuali ed a forme di esistenza per ritiro e sottrazione.
Ci servono per godere di libertà di parola e pensiero e per poter continuare a esercitarla e, insieme, come luoghi di riflessione dove si possano elaborare spunti di comprensione e costruzione della conoscenza anche a partire da esperienze di marginalità e fallimento.
Ciò diviene possibile grazie alla capacità di accoglimento, di critica e comprensione, che deriva dalla composizione molteplice e multidisciplinare, di un gruppo intenzionato a far coesistere, interagire e dispiegare diversità, anziché riassumerle e ridurle...."

“Bisogni” tratto da ORISS.org

U.M.G. Forum

Forum  HOME TO HOME
all'Università Magna Graecia di Catanzaro
Sul fenomeno dei migranti


L’Università degli studi “Magna Grecia” di Catanzaro, organizzerà nei giorni 30 giugno, 1 e 2 luglio il forum Home to Home, dedicato alla situazione e ai problemi dei migranti nel nostro Paese.
Evento multidisciplinare, cui interverranno  medici, sociologi, antropologi e esperti di diritto, nonché rappresentanti delle Istituzioni nazionali e internazionali interessate al problema.

giovedì 23 giugno 2011

PiA / Pubblicazioni in Abstract / Serie II / Saggi







L’Elaborazione del processo migratorio
nella prospettiva del Counseling

Una serie di sporadiche esperienze, compiute nel corso dell’ultimo quindicennio in Calabria, a contatto con giovani immigrati stranieri non integrati o reclusi, unitamente ad alcune mirate ricerche di interesse etno-antropologico, mi hanno sollecitato a scrivere il presente saggio.
Esso tratta del fenomeno migratorio nell’area mediterranea, alla luce dei principali paradigmi antropologici:  Identità-alterità, appartenenza-estraneità, individuale-collettivo, natura-cultura… trattandoli come punti di riferimento non statici, per chi dovrà elaborare il dramma della migrazione, in una nuova lotta per l’esistenza, la cui indiscussa protagonista è  "la persona”.
L’esigenza vitale degli esseri umani è la ricerca dell’identità della persona in seno alla collettività. E’ questa una necessità imprescindibile della vita, che impegna l’uomo nelle alterne vicende, nei progressi e regressi, di un lungo percorso.
Per definirsi “persone” bisogna essere riconosciute come tali, condividere bisogni e valori, superare la sofferenza imparando a negoziare una possibile integrazione, modificando la rappresentazione di Sé e dell’Altro dai rispettivi punti di vista.

L’intermediazione del Counseling relazionale, centrato sulla persona, si mostra efficace grazie all’utilizzo del metodo  narrativo. La narrazione del proprio vissuto, mediante particolari tecniche di Counseling autobiografico, consente all’immigrato di far affiorare alla coscienza alcuni archètipi, che troviamo ricorrenti nei “Sud del mondo” e che, proprio per questo, si adattano  al modello trans-culturale nell’area mediterranea.
Elaborare il processo migratorio vuol dire imparare a riscrivere la propria storia ed affrontare l'angoscia dello "sradicamento" in una diversa prospettiva: avvalendosi dei codici simbolici di un “Mito” che, come vedremo, rende possibile la restituzione di una storia personale nei mondi della vita.
E’ implicita al saggio la tesi che l’Evoluzione umana trova un ulteriore svolgimento sul piano transculturale, a livello sia globale che locale. 


domenica 5 giugno 2011

PiA / Pubblicazioni in Abstract / Serie I / Saggi

Strumenti antropologici della salute nella tradizione magnogreca

 
Celt 1
          Anima, corpo, pensiero, sono concetti transitati nelle zone costiere dell’Italia meridionale, alla pari dei viaggiatori che, al seguito del pitagorismo e delle filosofie neoplatoniche, avviarono quell’ondata colonizzatrice, che pone la cultura greca a fondamento di una  “rinnovata civiltà”  nella  Megale Hellas.
L’idea dell’anima come mèta dell’uomo, in vita ed oltre la vita, perciò degna del suo sacrificio, verrà  incanalata entro pratiche rituali, che fanno del corpo uno strumento altrettanto necessario, per raggiungere altre sfere: così insegna la filosofia che, nella tradizione magnogreca, si arricchisce dell’apporto della scienza medica. Ciò ha reso necessario recuperare determinate considerazioni antropologiche, da cui la domanda:
Dopo il fallimento nella ricerca della felicità, dopo il crollo di numerosi valori ritenuti ineffabili, l’Uomo Nuovo, dibattuto tra istanze spirituali e necessità materiali, vorrà acquisire ulteriori strumenti, che possano restituire dignità e senso alla propria esistenza?

 Milena Manili, InfapEditor 2008

L'Arte tra natura e cultura

Celt 2




La natura elementale si presenta all’uomo come un’entità mutevole e niente affatto semplice: forse ciò è necessario perché l’uomo sempre si interroghi sulla sua significazione, ponendosi alla ricerca di qualcosa, sia essa strumento o mistero, che lo mantenga in sintonia con gli elementi che compongono l’universo.
 “Gli esseri viventi sono mappe di un’eterna sorgente del nascere, fluire, disperdersi e ricostituirsi degli elementi. Nulla è certo dell’inizio e della fine, se non che l’Arte possa svelarne la mirabile epifania”.

Milena Manili, InfapEditor 2005.

Etica e deontologia per O.S.S.

Celt  3


Questioni di Etica e deontologia per l'Operatore socio-sanitario.

Si tratta di un delicato settore di cura alla persona che sembra, a sua volta, bisognoso di cure, data la difficoltà odierna di ri-definire il profilo professionale dell' "Operatore socio-sanitario". Una adeguata “riappropriazione delle risorse” potrebbe sostenere economicamente la qualità del Servizio; ma ciò non è forse sufficiente alla sua completa "ri-qualificazione". Sembra infatti necessario che la Deontologia professionale dell’O.S.S. diventi più attenta alle "dimensioni costitutive della persona”, a loro volta basate su di una accurata analisi dei bisogni del paziente, eletta a metodo di cura.  E’ forse in questa prospettiva che una delle più importanti professioni soocio-sanitarie  potrà  confluire in modo non ipotetico, ma realistico, sul benessere della persona e sulla “qualità della vita”. 

Milena Manili, Infap Editor 2003

Elementi di Antropologia

Celt 4

Società multiculturali e paradigmi antropologici. Benessere opulento e marginalità estreme. Aldilà della ricchezza umana dovuta alla coesistenza  dei differenti gruppi, nelle società multietniche sussistono concrete difficoltà di convivenza e di tolleranza della diversità.
La diversità razziale provoca limitazioni nell’espressione della propria cultura, nell’accesso al lavoro ed ai legami familiari, talvolta nell’accesso ai servizi.   
La qualità della vita ed i possibili modelli di interazione…

Milena Manili, InfapEditor 2004

Elementi di Sociologia generale

Celt 5


Una ben nota definizione, risalente ad Aristotele, recita: "L’uomo è un animale sociale". In tempi moderni, Maritain sosterrà che solo attraverso un'educazione liberale l'elemento di questa specie  diventerà un  "Uomo".
L'uomo può riflettere sul proprio pensare e sul proprio agire, e con tutto ciò che egli pensa ed agisce, va costruendo la propria identità; ma l’identità che egli va costruendo nel suo ipotizzare e scegliere, è parte integrante di un mondo sociale, che si rivelerà molto più complesso di ciò che egli crede.

Nella società attuale, è divenuto ancorpiù  essenziale, per ogni uomo, il rispetto dell’altro da sé: al quale, imprescindibilmente, si connette ogni possibile significato del suo pensiero, dei suoi linguaggi e della sua azione.

Milena Manili, InfapEditor 2004

Fiabaetica

Celt 6


Celt6 
Fiabaetica. Poche fiabe per crescere ... anche se pensiamo di essere già adulti. 
Nel libro della nosta vita, il potere della fiaba è in grado di aprire una pagina nuova, spaziosa e rarefatta, affacciata sul futuro, alimentando in noi un respiro più ampio del solito, quasi a dissolvere gli affanni del quotidiano. La narrazione di sé, o l’ascolto di una storia sotto forma di metafora, funziona sempre, sia per i cuccioli d’uomo, che per i più grandi che ne hanno cura. Non c’è bisogno di alcuna cultura speciale, per alimentare in noi il gusto della narrazione.
L'uomo è il narratore di sè stesso, l'eroe dei miti e delle fiabe, attraverso i quali va costruendo il senso della propria realtà.


Milena Manili, InfapEditor 2010

sabato 4 giugno 2011

Filosofia e teoria dei Linguaggi

Celt 7




Il linguaggio costituisce per individui e gruppi sociali un’opportunità imprescindibile per un mutuo arricchimento, culturale e psicologico, primo passo per la conquista di una reciproca integrazione.
Occorre però conoscere le ”regole del gioco”. Apprenderemo quindi in una breve sintesi le caratteristiche base di una comunicazione efficace e le strutture essenziali della comunicazione, verbale e non verbale.Con alcuni cenni alle teorie della Linguistica generale (F. De Saussure) e Pragmatica della comunicazione (P. Watzlawick).

Milena Manili, InfapEditor, 2004


venerdì 3 giugno 2011

Professione Donna


Celt 8




La donna davvero emancipata è quella che non ha bisogno di competere con l'uomo; la società attuale vuole la donna affiancata all'uomo, li interroga e li coinvolge in pari misura.
Professione Donna invita ognuno di noi a riflettere sul diritto, che è anche della donna, di costruirsi una propria identità. In questo, la donna possiede un vero punto di forza, la sua creatività, che ella può esplicare in ogni ambito, da un progetto di vita a due ad una carriera compatibile.

Milena Manili, InfapEditor 2005

lunedì 23 maggio 2011

Il Counseling



Chi è interessato ad approfondimenti sulla professione di Counselor,
può leggere, nello stesso Tag “Scienze Umane e sociali” :

Counseling integrale
La Comunità educante di Prepos
Approccio alla Personologia

Per maggiore conoscenza della Scuola di Counseling relazionale presente in Calabria,  
può anche collegarsi al sito

“La prevenzione della depressione”
Incontro con Prof. Vincenzo Masini al
Caffè Letterario di Catanzaro
Ven.27 Maggio 2011 ore 17,30


domenica 22 maggio 2011

Counseling integrale

                    Intorno a questa definizione si snoda il mio personale punto di vista sulla funzione attuale del Counseling ed, in particolare, su ciò che finora si è inteso per “Counseling integrato”, di cui il “Counseling integrale” potrebbe  rappresentare una ulteriore evoluzione.
                   Nonostante l’integrazione dei modelli utilizzati, il concetto di “integrale”, a differenza di quello di integrato, sfugge alle strettoie del modello, per essere piuttosto utilizzabile come un paradigma (1). La scelta dei poli non dovrebbe essere vagamente eclettica, ma offrire un quadro abbastanza sistematico, tale da poter  dare una chiave di lettura congruente, non dogmatica, dell’impostazione teorica di fondo: il concetto di Identità della persona e delle interazioni coi suoi mondi vitali; cosa di cui si occupa, in modo più specifico di altri modelli, il Counseling relazionale.
                   Troppe scuole di Counseling sono oggi sulla piazza e, rispetto alla dispersione dei modelli e dei loro campi di applicazione, ritengo necessario tornare alla matrice antropologica che il Counseling, per sua natura, possiede. Spero si sia compreso che intendo trattare questo argomento dal punto di vista dell’ approccio umanistico, a mio parere necessario, sebbene non sufficiente, a fondare l’idea che l’integrità della persona riguardi la completezza del suo benessere psicofisico, e che questo sia il principale obiettivo dell’umano: frutto di una ricerca, interna ed esterna alla persona stessa, in sintonia con l’ambiente in cui vive.  La tematica non è priva di conflitti personali e relazionali, per i quali talvolta il soggetto necessita di un supporto professionale, come quello che il Counselor può fornire, nella peculiarità del suo approccio personalistico, in assenza di particolari patologie, sia proprie che del cliente.
                   La mia formazione di Counselor integrale si delinea come una conseguenza, più o meno logica, della frequentazione di convegni, seminari e laboratori di varie Scuole, i quali, una volta filtrati negli aspetti a me più consoni, hanno determinato la scelta successiva di aderire a Pre.Pos. (Prevenire Possibile), condensata in una serie di affermazioni da me condivise, prima fra le quali:

“… Il Counselor opera mediante relazioni di affinità sociosolidale con il cliente; egli diventa ciò di cui il cliente ha bisogno al fine di sviluppare quelle dimensioni dell’umano ancora ignote o critiche per il cliente. Sono infatti le relazioni che conducono l'essere umano a diventare persona e l’ “umano” si sviluppa e diventa personalità laddove ci siano relazioni di affinità elettiva…
Il disagio che il counseling affronta nasce invece dalle esperienze e dai vissuti di relazioni oppositive …. i rapporti umani vengono imbrigliati all’interno di tali trappole relazionali, l’evoluzione verso la costruzione di una personalità armonica è costretta in copioni ripetitivi e limitanti di comportamento”.
(“L’umanità del Counselor”.  Atti Ricerca Nazionale sulla Professione di Counselor. Staff PREPOS, Tolentino 2009 )

                   Ciò che mi accingo ad esporre è ovviamente anche la risultante di una serie di esperienze personali che, modificando il mio modo di vedere la vita, hanno influito sulla mia idea di formazione della persona.  A questo proposito ho riconosciuto nel Counseling uno strumento pedagogico e sociale di grande importanza in ogni contesto: gli studi e le pratiche rivolte all’emancipazione della persona devono però rispettarne la globalità, unita alla necessità di una nuova frontiera dell’educazione che si apra al pluralismo culturale.
                   Inutile dire che i mezzi di comunicazione, verbali e non verbali, prestano un servizio irrinunciabile per ampliare tali frontiere, senza travalicare il nucleo dell’umano e dei suoi reali bisogni esistenziali; tra questi emerge una  “vita di relazione” che sia soddisfacente, a partire da sé stessi, per estendersi al nucleo familiare, alla scuola ed alla collettività. Molto è dovuto al naturale ingegno che guida l’essere umano nell’utilizzo  di immagini archètipe, che, in quanto intrinsecamente condivise, ne arricchiscono il potenziale comunicativo. Coloro con i quali sono entrata in contatto diretto, nel corso delle mie attività singole ed associative, conoscono l’enorme importanza che attribuisco alla mediazione artistica, che uso comunemente durante le lezioni di Filosofia; qualcuno conosce anche l’impegno da me profuso nei laboratori di Scrittura creativa e di Arte-terapia.
                   Segue una descrizione, intenzionalmente sintetica, seppure articolata nei sette principali Steps che hanno finora caratterizzato la mia formazione “esperienziale” ascrivibile alle competenze di un Counselor:

1)      La valigetta degli attrezzi
2)      Le Comunità del Progetto Uomo in Calabria
3)      San Michele uccise il drago
4)      Counselor è un modo di essere
5)      Molteplici antidoti per un’unica azione di cura
6)      L’incontro con Prepos
7)      Tornare a Scuola

venerdì 29 aprile 2011

Era il 22 Marzo 2011


E' passato poco più di un mese da quando ho inaugurato il mio primo Blog. Ringrazio l'incognito capitano retrostante la Guida, che dà tante indicazioni ai fruitori di Blogspot; l'idea di avere una guida è rassicurante, al punto da farmi desiderare di fondare una Comunità di bloggers di mezza età (verso i '60!)! Non mi risulta che ci sia, ma eventualmente vi chiedo scusa per la disinformazione.
Tornando, quindi, al mio complimese da blogger, volevo dirvi che ho iniziato un pò per sfida, osservando qualche amica già lanciata nel campo.... ma anche reagendo alla sfiducia dei miei stretti familiari, che mi considerano un'imbranata della rete. Così mi sono lanciata nella mia veste "pubblica".  Non so se ho iniziato proprio quel giorno, perchè era Venerdi e pregustavo di avere un week-end a disposizione per capirci qualcosa. Il fatto è che, da allora, non mi sono più fermata, ho fatto almeno trentatrè inserzioni, alcune delle quali più volte "rivedute e corrette", ma ora, credetemi, non riesco quasi a fare nient'altro. Così, mi fermo un attimo a riflettere, e vi dico: accettate il mio "Consiglio del Venerdi": vorrei rivolgerlo a quella che, fin d'ora, virtualmente, nominerò "Comunità Bloggersenior" !
Non fate come me: se avete una famiglia che ha bisogno di voi, un lavoro che vi richiede attenzione, i fornelli che sono rimasti freddi, l'armadio vuoto e la stanza piena di indumenti, se uscite (per la legge di sopravvivenza) a comprare il pane indossando le ciabatte, se arrivate al punto di rispondere al telefono (blog blog, si ok, poi poi, ... gadget.!..) vi esorto a tornare lucidi ! Il Blogging è, a mio modesto parere, una cosa seria, e proprio per questo richiede il tempo, l'applicazione, e la capacità critica, giusti per poterlo fare. E poi, la nostra testa serve anche a tutto il resto.
Vi saluto affettuosamente, dichiarandomi tuttavia felice di fare questa esperienza, che mi aiuta anche a comprendere meglio tanti giovani bloggers. Se lo gradite, potete rispondermi. Grazie,

E' andata così...

          Agli inizi di quest'anno, una mia cara amica di Crotone, che si occupa di Counseling autobiografico, avendo letto e conosciuto abbastanza su di me, mi ha definita una "déraciné"; lei insegna francese, mentre io, conoscendo pochissimo la lingua, ho cercato l’equivalente del termine in inglese: risulta “disinherited”… che non ha certo il senso del termine precedente, ma un’accezione meno propizia, non rispondente al concetto iniziale. In questo secondo caso

giovedì 28 aprile 2011

Chronos

"La differenza principale tra l'uomo delle società arcaiche e tradizionali e l'uomo delle società moderne, fortemente segnato dal giudeocristianesimo, consiste nel fatto che il primo si sente solidale con il cosmo e con i ritmi cosmici, mentre il secondo si considera solidale solamente con la storia.."

Mircea Eliade
Edizione italiana: Mito e realtà, traduzione e introduzione di G.Cantoni, Boria Ed., TO 1966.

martedì 26 aprile 2011

Per ... iniziare

             
              ... “Tre anni fa, dopo una accurata ricerca su Internet, mi sono recata, in piena estate, su un litorale siciliano, a cercare il Centro W.D. Presto tornerò in quel luogo, o in zone limitrofe di collina, dove ogni anno, per  tre giorni di un fine settimana, partecipo, insieme ad un nutrito gruppo di persone di varie provenienze, ad un insolito Seminario. Quella prima volta ero assai contrariata dalle difficoltà incontrate nel percorso; una volta arrivata, sono stata quasi delusa del luogo scelto per quel Seminario. Dissi subito:  cosa dobbiamo fare in una palestra? Credevo di trovare un giardino, un luogo mistico, non dico una pagoda, ma almeno … e poi, tutta questa gente attrezzata con stuoia e bandana … chi sono, che fanno nella vita? Troppe domande.
                Varcata la soglia, il luogo è un “altrove” dove vige il silenzio. Non occorrono che il sorriso e la disponibilità dei nostri animi, predisposti ad una sorta di iniziazione. I miei nuovi amici, M. ed S., mi sono venuti incontro sorridendo; non ci conoscevamo, eppure ci siamo incontrati sulla stessa “lunghezza d’onda”; presto capirete perché.  Loro hanno suonato i tamburi per tutti noi, per ore, tranne brevi intervalli, e così nei due giorni successivi. Hanno suonato per noi come due apprendisti stregoni, dissociando le loro teste di scienziati da una nuova ed insolita funzione: con la postura accovacciata ed il capo eretto, con lo sguardo animico ma attento, donando le braccia nude alla manualità essenziale dei suonatori di tamburo, prestando il corpo umile alle movenze rituali.
                Tutte le premesse ....... per un Mantra rigeneratore.
                In un angolo, nella penombra, ho visto arrivare un individuo abbastanza singolare; un nepalese moro e di media statura, dal portamento carismatico: lo Jankri che aspettavamo con ansia.
                Accuratamente, egli ha srotolato un tappeto, posandovi sopra un ameno bagaglio, che era stato avvolto, durante il viaggio, entro morbidi panni, come fosse una creatura. Egli ha amorevolmente disposto presso di sé il tamburo “dyangro”, la coda dello yak ed altre cose a lui familiari. Infine, si è adornato del suo costume tradizionale, denso di simboli, con la calma di chi vive una temporalità alternativa al nostro presente. Lo Jankri, B.N.B., si è guardato intorno umilmente; ha fatto un cenno di saluto con le mani giunte ed un lieve inchino della fronte; poi mi ha sorriso, allargando le palme infantili, le braccia muscolose e giovani, lo sguardo da animaletto avvezzo alla trasformazione. Io non ho potuto fare altro che abbracciare un essere umano migliore di me, con tutto ciò che di prezioso aveva da dare… “


Tratto da:” Appunti di viaggio verso l’umano” di Milena Manili
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domenica 24 aprile 2011

Il punto di vista antropologico

Credo che ogni essere umano condivida con gli altri un'intima essenza, fatta di bisogni e di desideri che cambiano prospetticamente, pur restando universali. Non possiamo infatti prescindere dal pensiero antropologico delle differenze culturali, che si manifestano nella valutazione dei bisogni comuni, e delle rispettive pratiche. Ogni civiltà si muove, in modo sincronico, entro la propria organizzazione sociale, ma anche in una dimensione diacronica, che riguarda il trascorrere del tempo. Ognuno ha "il proprio tempo": quello attuale reclama, a mio parere, una nuova umanità, che riconosca una propria essenza oltre il contingente.
Filosofi ed antropologi hanno trattato, più o meno palesemente, di princìpi trascendentali, universali, o collettivi, che  "vanno oltre"  la dimensione materiale della vita di ognuno di noi, e che, pur apparendo meno concreti dei beni materiali, in realtà sono abbastanza solidi, perchè conservano il loro intrinseco valore. E' tuttavia molto facile, quando si fa riferimento ai valori di una civiltà, cadere nel falso moralismo dei princìpi a cui sono ancoràte determinate azioni umane; per risolvere alcune di queste contraddizioni è necessario il rigore della ricerca. Le Scienze dell'uomo muovono, appunto, alla ricerca delle identità, così come delle differenziazioni culturali.

L’Antropologia è, fra le Scienze Umane, quella che, a mio parere, può raccordare il punto di vista bio-evolutivo a quello socio-culturale, ricollegando le origini della specie alla ricerca del "senso della vita", da parte delle persone che la vivono.  I reali bisogni dell’uomo trovano sempre maggiori difficoltà ad emergere e ad essere individuati come tali; la volontà dell’uomo è sempre più condizionata da sovrastrutture sociali fuorvianti talvolta settarie; la comunicazione "prende il largo" nel globale, mistificando ciò che è intimo e familiare; il pensiero stesso dell’uomo, e della donna, è spesso in balia delle suggestioni mediatiche, oppure resta confinato entro situazioni e contesti socialmente avversi.
Il risultato di tutto ciò è che, sempre più spesso, si preferisce parlare di diritti negati, anziché di responsabilità.
E’ vero, ognuno di noi ha diritto a qualcosa; ma se questo qualcosa è solo un oggetto, e non il risultato di un percorso verso l’autonomia, ci farà perdere di vista il senso profondo del diritto e della dignità “sociale” della collettività. Da questo disconoscimento, trarrà vantaggio solo un sistema “antagonista” di affermazione dei poteri, vale a dire una cattiva politica, che espropria l’uomo della propria eredità antropologica.
Io penso di non sapere cosa sia la politica, forse non l’ho mai capìto; ma se la politica è qualcosa di diverso da una filosofia della vita e della sua organizzazione sociale, se è qualcosa di alieno ai presupposti antropologici che hanno fondato gli antichi gruppi umani fino alle attuali società, forse quella politica non mi interessa; preferisco imparare a vivere a mie spese e ad essere apprezzata in qualità di persona.




M.M.

Personologia.
Leggi: Approccio alla Personologia in "Scienze umane e sociali"

Brevi recensioni ...

Trova brevi recensioni di Artisti e Manifestazioni di varia cultura, nella sezione "Avvisi" del presente Blog.

sabato 23 aprile 2011

Un artista attuale

        Michelangelo Pistoletto, esponente contemporaneo dell’Arte povera, è stato presente lo scorso anno al Marca di Catanzaro ed è attualmente in mostra al Maxxi di Roma. Più di una volta ho visitato “Il DNA del terzo Paradiso” e, dopo un approccio superficiale mi sono intrattenuta davanti all’icona dell’infinito, ostinata a capire... Credo di avere visto l'oltre che cercavo, e di avergli dato un senso per come potevo: dobbiamo imparare a superare l'apparente banalità, in sè drammatica,  dei residuali e delle "macerie" che contraddistinguono la realtà quotidiana. L’ispirazione di Pistoletto è forse il segnale di un’epoca che ha bisogno di riflettere sull’essenziale, in senso astratto ma anche concreto, proprio perché veicolato da un’arte che utilizza materiali tratti dalla natura e, secondo la sua filosofia, destinati ad essere “rielaborati” in natura. Non si tratta di semplice riciclo, ma, probabilmente, di dare nuova dignità a ciò che l’uomo produce, distrugge, e che si riconverte in “morte o vita”, a seconda delle nostre scelte….


M.M.

mercoledì 20 aprile 2011

Un pensiero augurale

"La vera moralità non consiste
nel seguire  il sentiero battuto,
ma nel trovare la  propria strada
seguirla coraggiosamente."
(Gandhi)    


      I grandi uomini sono coloro che, nel corso della storia, si sono resi più consapevoli di avere una coscienza come persone, e ci hanno trasmesso con essa il valore della libertà; probabilmente è questa la vera essenza di ogni religione. Nessun grande valore cade necessariamente dall’alto, ma a volte emerge dal basso, dalla vita comune, dalla prossimità fra le persone e dalla fratellanza tra i popoli della terra. Personaggi essenzialmente pacifisti, come Toqueville, Gandhi o Terzani, hanno dimostrato, attraverso  la propria condotta morale, che  la capacità di delimitare il proprio campo di azione entro la  sfera “etica” è la condizione essenziale per non cadere nelle trappole del potere politico o religioso…..

M.M.




Antroposofia

 "L'uomo rimane nel suo stato incompiuto se non afferra in sé stesso la materia della trasformazione e non si trasforma per forza propria.
La natura fa dell'uomo semplicemente un essere di natura;
la società ne fa un essere che agisce secondo date leggi;
egli può diventare un essere libero
solo per forza propria."

Rudolf  Steiner, "La filosofia della libertà"







La "comunità educante" di Prepos

           
     Circa un mese fa, mi sono soffermata sulle inserzioni di qualche lettore del Blog linkato a margine, "Counselando", che mettono in evidenza il tema del disagio giovanile: ho potuto così rilevare, con mio grande sconcerto, le punte estreme di condizionamento dei giovani, da parte delle “false guide”; sono forme di plagio che rimangono talvolta inespresse, provocando un'implosione di sofferenza; vorrei perciò invitarvi a riflettere con me. 

martedì 19 aprile 2011

Formazione



Qualificata docente di Scienze Umane impartisce lezioni private e preparazione per
Esami universitari,  Tesine,  Project-work , Tesi di Laurea,  nelle seguenti discipline:

Filosofia, Lettere e Storia; Pedagogia, Antropologia, Psicologia generale e sociale, Psicologia e tecniche della Comunicazione, Metodologia delle scienze sociali, Abilità relazionali, Filosofia del Linguaggio, Storia dell'Arte e della rappresentazione.
Elaborazione accurata di: Abstract Testi studio-ricerca - Curriculum professionali. Bibliografie ragionate.
Consulenze presso Enti, P.A. Istituti di formazione, in ambito provinciale.
Sede attività: I.N.F.AP. Onlus - Catanzaro centro.
Si riceve solo previo appuntamento, inviando una Mail a: milena.manili@tin.it

Filosofia e scienze umane in Calabria

               
                
                  Numerose iniziative in onore del filosofo calabrese Bernardino Telesio hanno fatto seguito alla celebrazione del V centenario della sua nascita, avvenuta a Cosenza nel 1509.  Telesio, mostrandosi innovativo sullo scorcio del pensiero rinascimentale, interpreta la natura in base a principi a lei immanenti (De rerum natura iuxta propria principia). Questo semplice presupposto gnoseologico  fa intendere che il pensiero del “pensato” non può prescindere dall’esperienza concreta. Tuttavia la teoria telesiana non si limita alla considerazione sensibile della conoscenza; infatti, nell’affermare l’autonomia dei fenomeni naturali dalla metafisica, Telesio riconosce in essi un principio divino, che non è dogmatico bensì “pratico”, in quanto si incentra sulla rispondenza dei moti interiori dell’uomo alla sua capacità di percezione sensibile all’interno del cosmo.
                Da questo punto di vista, il concetto della divinità sembra avere una funzione puramente conservativa per le energie naturali e per l’equilibrio dei viventi.


M.M.

sabato 16 aprile 2011

Approccio alla "Personologia"

   
La “filosofia della persona” è un concetto centrale per qualunque filosofia o scienza che intenda restituire dignità all'essere umano nella specificità della propria vita. Personologia è un termine oggi utilizzato nelle professioni di aiuto centrate sul valore della persona. Da un lato, la personologia sfugge ad ogni facile riduzionismo; dall’altro, essa si contrappone, in modo costruttivo, alle trappole spersonalizzanti della società complessa. L'approccio personologico sembra trarre diversi e qualificati riferimenti dal concetto filosofico di personalismo di Max Scheler, così come da Henry Murray, e, nel caso del Counseling "personocentrico", da Carl Rogers. Per diversi aspetti, esso  rivendica la consapevolezza della persona, la sua disposizione naturale a cogliere le migliori opportunità per la propria realizzazione in qualità di essere vivente e socializzato. La dimensione personale è imprescindibile, sia sotto il profilo antropologico, che per gli approcci terapeutico e scientifico. La relazione interpersonale è uno degli strumenti per realizzarla.
Il Counseling relazionale di Prepos abbraccia la personologia, in quanto opera al riconoscimento del valore della singola persona e lo antepone ad ogni pratica che ne possa coadiuvare la costruzione di autonomie. Sul piano intellettivo, tanto quanto su quello esistenziale, l'obiettivo principale del Counseling di Prepos è, evidentemente, quello di restituire alla persona la sua autenticità nell'arco della vita.

M.M.
Vedi anche "Il dibattito su Personologia e Psicologia" in  http://www.unicouns.it/  

domenica 27 marzo 2011

Laboratori I.N.F.A.P. Onlus


Esperienze artistiche "intergenerazioni" basate sulla pittura creativa e sulla scrittura creativa. Già nel 2005, al quinto anno di attività, l'associazione INFAP Onlus di Catanzaro, da me rappresentata, dava spazio alla Fiaba illustrata.

Attività del genere proseguono in tempi recenti, con progetti che coinvolgono adolescenti ed adulti a partecipare a Laboratori in cui la scrittura creativa e la rappresentazione artistica assumono nuove valenze comunicative, espressive e terapeutiche.


Foto repertorio Laboratori:  Arte-terapia I.A.T.E. / Festival Antropologia, creatività ed Arteterapia /  Eventofiaba. 

"Eventofiaba" ..... Lo spazio dell'immaginario



…....   ”La narrazione è sempre stata il filo conduttore del legame tra le generazioni e del passaggio di esperienze.
            La fiaba, nella sua particolare veste immaginifica, è un importante veicolo di comunicazione emozionale, che può trasferire esperienze anche spiacevoli, sottraendole alla drammaticità della vita, per consentire ai fruitori di trovare, nello spazio dell’immaginario collettivo, la forza per ri-elaborare i propri vissuti.
            La crescita interiore deve poter affiancare la crescita fisica della persona, sul piano di una evoluzione umana più consapevole di sé. L’Eventofiaba si è volto in un contesto piuttosto selettivo, ma diversificato, nelle varie stanze del Comune, nell’arco di un’intera giornata.
            Ad una sentita presentazione della promotrice, è seguìta una serie di illustri relazioni, quindi è stato distribuito il testo della Manili, appena edito, dal titolo “Fiabaetica”.


CSV Magazine, Giugno 2010
Recensione MAGAZINE Centro Servizi Volontariato, Comune di Catanzaro



   ...... ”Ora tutto riemergeva con prepotenza ed i sentimenti si affollavano nella mente di Cosma e nel cuore di lei, nelle sue mani e nelle sue gambe. Ora lei sapeva di avere avuto già molto dalla vita, e che comunque era giunta l’ora di andare.
            Alcuni la salutarono, altri no; alcuni si commossero, altri no. Alcuni le chiesero di lasciar loro un ricordo; altri le regalarono i materiali a lei più graditi. La sua vecchia borsa del viaggio di andata dovette trovare posto in un borsone parecchio più grande, per essere riempito anche di colori e pennelli molto attraenti.
            Cosma andò alla stazione. Nessun treno era in partenza. Soltanto l’indomani sarebbe stato inaugurato un vagone nuovo nuovo. Lo vedeva stagliarsi proprio davanti a sé; lo poteva circondare con lo sguardo e lo poteva comprendere, come si comprende un grosso animale tenuto buono nel recinto di uno zoo per la gioia dei bambini: così fermo e silenzioso sulla pista, tanto bianco fa fare tenerezza, così intatto da sembrare inanimato; così inusitato da suscitare diffidenza, così apparentemente inespressivo e tuttavia pronto a fare sbuffi, mosse, versi, balzi, suoni, rumori … Ma per ora era solo il vagone nuovo di un treno, così privo di storia da sembrare inospitale: si poteva pur fare qualcosa per animarlo!
            Cosma ebbe allora una bellissima idea ….. “


Tratto da: Il viaggio di Cosma, in “Fiabaetica” di Milena Manili
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Seguono:

Lo stralcio della fiaba  “Il viaggio di Cosma” dal Testo “Fiabaetica” di M.M.
Alcune Foto della presentazione di “Eventofiaba”

 

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