“ … Questi luoghi "comuni", spazi e tempi pubblici in cui le regole (come i criteri di inclusione ed esclusione) sono continuamente ridefinite e all’occorrenza modificate, costituiscono per noi la necessaria alternativa a vie di fuga individuali ed a forme di esistenza per ritiro e sottrazione.
Ci servono per godere di libertà di parola e pensiero e per poter continuare a esercitarla e, insieme, come luoghi di riflessione dove si possano elaborare spunti di comprensione e costruzione della conoscenza anche a partire da esperienze di marginalità e fallimento.
Ciò diviene possibile grazie alla capacità di accoglimento, di critica e comprensione, che deriva dalla composizione molteplice e multidisciplinare, di un gruppo intenzionato a far coesistere, interagire e dispiegare diversità, anziché riassumerle e ridurle...."
Ci servono per godere di libertà di parola e pensiero e per poter continuare a esercitarla e, insieme, come luoghi di riflessione dove si possano elaborare spunti di comprensione e costruzione della conoscenza anche a partire da esperienze di marginalità e fallimento.
Ciò diviene possibile grazie alla capacità di accoglimento, di critica e comprensione, che deriva dalla composizione molteplice e multidisciplinare, di un gruppo intenzionato a far coesistere, interagire e dispiegare diversità, anziché riassumerle e ridurle...."
“Bisogni” tratto da ORISS.org