“ Il solo modo per riscoprire la magia del viaggio è smettere di fare i turisti-consumatori e tornare ad essere pellegrini. Bisognerebbe avvicinarsi ai posti in punta di piedi, con religiosa curiosità e compassione. Forse dovremmo concedere alla natura umana un’istintiva voglia di spostarsi, un impulso al movimento nel senso più ampio. L’atto stesso del viaggiare contribuisce a creare una sensazione di benessere fisico e mentale, mentre la monotonia della stasi prolungata tesse nel cervello delle trame che generano prostrazione e un senso di inadeguatezza personale”.
Viaggiare in compagnia ...
Penso che il viaggio più significativo sia quello in cui l’uomo si accompagna con sé stesso; quello in cui si sente un pellegrino, poichè viaggia con l’animo aperto all’imprevisto ed al mistero, rammentando di essere proprio lui a viaggiare, e non un altro. Osservando e compiacendosi della molteplicità dei fenomeni e delle cose del mondo, mantiene vivo il colloquio con sé stesso, usando il linguaggio e le immagini giuste. Più significativo è il viaggio, più autentico diventa l’uomo: nel perseguire il proprio viaggio interiore, egli avvalora la propria esistenza, terrena e possibile, con lo spirito della ricerca su ciò che lo rende più umano nel suo rapporto col cosmo.
Milena Manili
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